La cooperativa di consumo autogestita non ha finalità di lucro e mira al bene comune della comunità che lo sostiene. Grazie alla sua organizzazione interna e al rapporto diretto con i produttori, che sostiene con patti di collaborazione, offre ai soci la possibilità di nutrirsi di buon cibo al prezzo giusto e, nel contempo, garantisce ai contadini e agli altri fornitori un degno compenso del loro lavoro.
Al contrario, il supermercato persegue una finalità di profitto e offre prodotti a basso prezzo grazie alla sua posizione di potere nella filiera, che consente ad esso di imporre ai produttori compensi sempre più bassi.
Per molti decenni, i consumatori sono stati indotti ad inseguire il prezzo basso, come se i costi di produzione fossero comprimibili all’infinito. Ora sappiamo che questo era un inganno e il costo si paga sempre e comunque. Ciò che non paghiamo oggi in merce, lo pagheremo poi (noi o altri) in minor salute, minori salari, minore occupazione, minore salubrità dell’ambiente, ecc.
La cooperativa di consumo autogestita si differenzia anche dal supermercato tradizionale perché nella cooperativa i soci partecipano attivamente alla sua gestione e organizzazione, qui l’opinione di tutti è importante e ogni membro occupa un ruolo equivalente. Nella cooperativa non sono ammesse strategie di marketing per spingere i soci ad acquistare questo o quello o a stimolare bisogni non necessari.
La cooperativa autogestita consente di non caricare i prodotti del costo del personale, costo che viene ridotto all’osso grazie al lavoro volontario svolto dai soci.